Scheda X: Sant’Ambrogio, salita Sant’Ambrogio 23 (Villa Gigia)

L’edificio è ubicato a ovest della chiesa di Sant’Ambrogio, sul percorso di crinale che da via Pietrafraccia, a levante di Rapallo, sale alla frazione di Sant’Ambrogio per giungere, attraverso il crinale, al monte Zuccarello e al monte Castello.

Si tratta di un complesso costituito da due corpi. Un esame ravvicinato sarebbe necessario per definire l’eventuale coerenza della connessione tra i due fabbricati.

vedita da est di villa gigia

Il corpo a est, a pianta rettangolare lievemente articolata di circa 18 x 12 m, è seminascosto dal muro di cinta della villa.

Quello a ovest, a pianta rettangolare di circa m 10 x 8 e sviluppato in altezza circa il doppio del precedente, è bipartito orizzontalmente da una cornice marcapiano al di sopra della quale, inquadrate da lesene angolari, si aprono grandi monofore a tutto sesto per tre lati, tranne che sul lato a levante ove la bucatura è rettangolare.
Il coronamento è semplice e lineare, senza merli né beccatelli.

Il fabbricato ovest richiama con tutta evidenza la tipologia della torre quadrata, munita di bucature sui quattro lati e di scala esterna per raggiungere la sommità.

La presenza di intonaco in opera nelle parti visibili del manufatto non permette la lettura della tessitura muraria.
Nell’assenza, per il momento, di notizie storiche al riguardo di una torre in località Sant’Ambrogio, osservazioni sulla natura dell’edificio possono essere avanzate sulla sola base della struttura architettonica e dell’ubicazione del manufatto.
Per quanto riguarda il primo aspetto, l’edificio richiama la tipologia delle “torri di avvistamento”, appartenenti a un sistema di segnalazioni già esistente al momento della costituzione dell’apparato difensivo costiero che, per Zoagli, data dalla metà del secolo XVI (cfr. scheda IV, scheda V, scheda VI).
Tali strutture fortificate servivano per la trasmissione delle notizie – che veniva effettuata con segnali luminosi o di fumo – ma anche, all’occorrenza, al rifugio temporaneo delle popolazioni.

veduta da ovest di villa gigia

La maggior antichità di queste torri, poste nell’entroterra più o meno immediato in posizioni strategiche, è giustificata dalle loro stesse forme costruttive che, per l’assenza di scarpa e cordonature orizzontali nei paramenti esterni, possono ritenersi proprie dell’architettura militare dei secoli XIV e XV. Non di rado, poi, tali manufatti sono stati inglobati in costruzioni successivamente adibite ad abitazione e rese, pertanto, irriconoscibili (Torre di Panagio).

Al riguardo dell’ubicazione del manufatto è da rilevare l’interessante dato dell’esistenza di un collegamento diretto ( sebbene oggi interrotto dalla via Aurelia ) fra il sito in oggetto e la località costiera detta “Pozzetto”, mediante una omonima “via del Pozzetto” questo va a integrazione dell’ipotesi precedente, con il chiarimento della dinamica storica che vede la nascita delle torri di avvistamento nell’entroterra nei secoli XIV-XV, la guarnigione delle coste nei secoli XVI-XVII e, parallelamente, il collegamento tra le due serie di reti fortificate mediante percorsi nord-sud.

Un esame ravvicinato del complesso di salita Sant’Ambrogio 23, comprensivo della verifica del collegamento visivo della torre con la postazione di guardia del Pozzetto, potrà fornire ulteriori elementi a conferma delle ipotesi qui proposte.

BIBLIOGRAFIA

1971

R. DE MAESTRI, Opere di difesa del sec. XVI nella Riviera di Ponente, "Quaderno n. 5. Università degli Studi di Genova – Facoltà di Architettura – Istituto di Elementi di architettura e Rilievo dei Monumenti", gennaio, pp. 43/118.

1972

E. D. Bona, P. Costa Calcagno, F. Marmori, G. Colmuto Zanella, I castelli della Liguria, Genova 1972, 2 voll., passim.

 

REDATTO DA:Silvia Vallini

REVISIONATO DA:Colette Bozzo Dufour

DATA:22/2/2002