Lo stemma di Zoagli
Descrizione dello stemma della Città di Zoagli
Ultimo aggiornamento: 1 settembre 2025, 13:15
Descrizione Araldica dello Stemma
Scudo di tipo sannitico moderno troncato in due parti vericali, il PRIMO d'oro al castello d'azzurro, il SECONDO d'azzurro al castello d'oro. Entrambi murati di nero, merlati alla ghibellina, con il fastigio di dodici merli, il palco inferiore di cinque e tre finestre, quello superiore di tre e due finestre, i merli centrali delle torri sostengono una bandiera.
Lo stemma e' sovrastato da una corona turrita, formata da un cerchio d'oro aperto da otto pusterle (cinque visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili), riunite da cortine di muro, il tutto d'oro e murato di nero. Questo simbolo identifica i Comuni insigniti del titolo onorifico di città.
Arricchiscono lo scudo e lo effigiano l’alloro e la quercia, con le foglie di verde e con le drupe e le bacche d’oro; tali fronde si pongono legate in basso con un nastro tricolorato con i colori nazionali della Repubblica Italiana.
Origini e Simbologia dello Stemma
Sullo stemma di Zoagli sono rappresentate due torri: nel Cinquecento, minacciata dai Saraceni che saccheggiavano le coste liguri, Zoagli si dotò di due torri di difesa che ancora oggi svettano a baluardo della spiaggia centrale. Sono il simbolo di Zoagli e sono rappresentate nello stemma della città su fondo giallo e blu, i colori delle maggiori confraternite del luogo: il blu della marineria e il giallo dei tessitori. Per secoli, assieme alla pesca, il tessere seta rappresentò infatti per gli zoagliesi fonte di vita e di lavoro. L’antica arte serica portò Zoagli ai massimi splendori dal Cinquecento al secolo scorso, essendo i velluti lisci e operati prodotti a Zoagli ricercati sia dai nobili sia dai borghesi europei.
Il Comune di Zoagli condivide lo stemma con la famiglia Zoagli, che ha dato due dogi alla Repubblica di Genova e un valoroso condottiero, Gotifredo Zoagli, che al servizio della Repubblica di Genova conquistò la Corsica e dopo fu nominato governatore di Caffa. Zoagli diede i natali anche a Giovanni Merello che, combattente in Palestina, di ritorno dalla prima Crociata portò a Genova le Ceneri di S. Giovanni Battista.
Etimologia del nome “Zoagli”
Sono numerose ma essenzialmente tre le teorie a cui si fa tradizionalmente risalire l’origine del nome di Zoagli:
- Il dizionario etimologico UTET, fa riferimento all'antica denominazione del XII secolo "Joagi" derivante dall’aggettivo latino “jugalis” derivato a sua volta da “iugum” che significa ‘giogo di monte’ in riferimento al passo a ovest del Monte Anchetta che permetteva il passaggio verso l'entroterra impossibile altrimenti a causa delle scoscese alture a quei tempi non terrazzati.
- Un’altra derivazione sarebbe quella dal sostantivo “Zovagli” con il quale erano indicati i pali che sorreggevano le viti. I termini “zoaliis” e “zoagio” si trovano in documenti del 1504.
- Esiste l'ipotesi derivante dal dialetto genovese con il termine “Zu a gea” ovvero “Giù alla spiaggia”, con cui si sarebbe indicato il centro del paese, posizionato davanti al mare ed intorno all’alveo e alla foce del Torrente Semorile
Onorificenze
Medaglia di bronzo al merito civile (25-01-2005) - Piccolo centro balneare di ottocento abitanti, durante l'ultimo conflitto mondiale, fu obiettivo di ripetuti e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato, degli uffici pubblici ed aziende commerciali. La popolazione dovette trovare rifugio sulle colline vicine, tra stenti e dure sofferenze e seppe intraprendere, poi, con coraggio e generoso spirito di solidarietà, la difficile opera di ricostruzione. 1943 - 1944
Conferimento del titolo onorifico di Città (11-05-2025) mediante emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella seguente alla richiesta di concessione del titolo con un'istanza inoltrata al Ministero dell'Interno contenente la descrizione dei valori storici del Comune di Zoagli e la sua storia legata alla tessitura artigianale del velluto di seta. Il titolo e' stato trascritto nel Registro Araldico dell'Archivio Centrale dello Stato.